Martedì 30 ottobre il Consiglio Comunale ha approvato il 10° Piano di Diritto allo Studio delle amministrazioni guidate da Alberto Landonio. 10 anni di impegno per la scuola e con tutto il mondo scuola (docenti, dirigenti, genitori, associazioni, ecc.) per il benessere e la crescita delle nuove generazioni di cittadini lainatesi. Il Piano di Diritto allo Studio ha una ricaduta su circa 2700 bambini e ragazzi.
In questi 10 anni sono stati investiti ben 10.927.000 euro, cioè mediamente oltre 1.000.000 di euro all’anno, destinati a consolidare e sostenere progetti improntati alla socialità, alla legalità, al rispetto dell’ambiente, della natura e delle persone, per porre un aula le basi del divenire donne e uomini consapevoli, partecipi, responsabili. Il Piano di Diritto allo Studio non dimentica i soggetti che hanno maggiori difficoltà con i progetti di mediazione e di promozione del benessere.
Ma l’impegno di questi dieci anni si è esteso anche alle strutture scolastiche che sono il luogo necessario in cui vivere la scuola e per questo devono essere adeguate, sicure, belle … In aggiunta alle cifre sopra indicate, questo impegno si è concretizzato in oltre 5 milioni di euro di interventi: rifacimento di tetti, dei bagni, nuove aree gioco delle materne, sostituzione dei serramenti interni e esterni, imbiancature, interventi per la sicurezza antisismica … solo per ricordarne qualcuno.
Forse non sapevi che a Lainate il Comune non fa cassa con le multe che anzi rappresentano una parte veramente minimale delle entrate comunali. Negli ultimi quattro anni, nel nostro Bilancio Comunale sono state mediamente incassate multe per circa 350 mila euro a fronte di un totale delle entrate comunali che supera i 16 milioni di euro. Stiamo parlando quindi di un’incidenza di poco superiore al 2%! Una cifra che dimostra quante leggende metropolitane circolino sulla gestione dei soldi pubblici e che chiarisce che non c’è nessuna volontà di fare cassa con le sanzioni.
Ricordiamo, tra l’altro, che le entrate relative alle multe devono essere destinate per il 50% al miglioramento della sicurezza (anche viabilistica) e che, quindi, i soldi che i cittadini versano per aver violato qualche norma sono destinati comunque al miglioramento della vita degli stessi cittadini.
Un messaggio importante per non fare confusione ed evitare giudizi sommari e “di pancia”.